Cronache di un mesotes – La guerra del Portatore
“Un vecchio saggio del mio mondo diceva: le parole sono le armi più potenti, hanno la capacità di calmare le anime inquiete e di agitare quelle in quiete”, dissi. Poi, ridacchiando continuai, “beh, non lo diceva proprio così, ma il significato è questo” (Leon)


Alberto Grandi
Alberto Grandi, classe 1994, nato e residente a Milano. Laureato in Filosofia e istruttore di Arti marziali, che pratica da tutta la vita, è appassionato di letteratura fantasy e videogames. Nel suo romanzo d’esordio, “Cronache di un Mesotes”, riunirà le sue più grandi passioni.
Leon è un umano che pratica arti marziali ed è stato scelto per arruolarsi in una guerra che vede coinvolte intere specie aliene contro il Portatore e i Creati, creature che vogliono prendere il controllo di tutti i pianeti presenti e sottomettere i loro abitanti. La guerra è lunga ed estenuante, varie sono le missioni in cui il ragazzo viene coinvolto e in cui si trova a dialogare con creature aliene dalle mille sfaccettature: le Cheimatos, valchirie dalle misure sovrumane e dotate di una forza incredibile, gli Psykines, alieni dalla testa allungata e ideatori di tecnologie fuori dal normale, 13 09, un soldato appartenente alla specie dei Ropodarth, la dea Atena e molti altri. Ognuno di loro porta con sé un modo di pensare col quale Leon si trova a ragionare e discutere, proponendo un ragionamento filosofico impegnato e ogni volta diverso.
La guerra col Portatore non è semplice, i passi da fare sono tanti e difficili ma i soldati sono pronti a combattere per bloccare l’avanzata del Portatore e dei suoi Creati.
Un viaggio lungo e costellato di ostacoli impegnativi da superare, che prevedono prove fisiche in cui le arti marziali hanno un peso importante e prove mentali sempre più difficili e impegnative. Momenti di azione pura e di battaglia, diligentemente descritti seguendo le mosse di Leon, sono intervallati da momenti di riflessione sulle capacità umane di tolleranza, sul sentimento collegato all’azione, sul ruolo della politica nei vari stati e sull’impatto delle leggi nella vita quotidiana e infine sul destino. Ogni dibattito è approfondito e dimostra una conoscenza in ambito filosofico importante da parte dell’autore, anche se a volte tende a perdersi nel ragionamento diventando a tratti poco fluido. Riesce comunque ad alternarli sapientemente a momenti di azione ben descritti. È in ogni caso un viaggio introspettivo che vuole sondare il terreno poco conosciuto del proprio io, analizzandone le mille sfaccettature di cui è composto.
La scelta di dare voce ai pensieri di Leon raccontando le sue impressioni e i suoi ricordi della vita precedente all’arruolamento sicuramente vincente, consente un avvicinamento del personaggio nei confronti del lettore e lo rende anche più simpatico e “umano”, dettaglio non da poco considerando che il ragazzo è in mezzo ad altre specie aliene e poco inclini a mostrare i loro pensieri e le loro paure.
Il mio consiglio? Prendete questo libro a piccole dosi, perchè i temi trattati sono impegnativi e va dedicato il tempo giusto per ogni ragionamento proposto.
