Fidanzati dell’inverno. L’attraversaspecchi Vol. 1
“Le vecchie dimore hanno un’anima, si sente spesso dire. Su Anima, l’arca in cui gli oggetti prendono vita, le vecchie dimore avevano più che altro la tendenza a sviluppare un carattere orribile.”


Christelle Dabos
Christelle Dabos (1980) è cresciuta a Cannes in una famiglia di musicisti e artisti. Scrive le prime storie all’università. Durante un periodo di convalescenza si unisce a Plume d’Argent, una comunità di scrittori su Internet che la incoraggia a partecipare a un concorso organizzato da Gallimard Jeunesse. Dal 2005 vive e lavora in Belgio. Nel 2013 ha vinto il Prix du Premier Roman Jeunesse Gallimard-RTL-Télérama per Fidanzati dell’inverno, pubblicato da E/O nel 2018, seguito da Gli scomparsi di Chiardiluna e La memoria di Babel (E/O 2019). Nel 2016 i primi due libri della saga sono stati premiati con il Grand Prix de l’Imaginaire.
Fonte: edizioni e/o
Fidanzati dell’inverno
Il vecchio mondo non esiste più. Dopo la /Lacerazione/ sono rimasti solo lembi di terra sparsi nell’universo che si chiamano Arche. In ogni Arca vivono famiglie dotate di poteri peculiari ed ogni Arca è governata da uno “Spirito di famiglia”, l’antenato da cui la stirpe ha avuto origine. Ofelia e la sua famiglia abitano sull’Arca chiamata “Anima” e non la si può definire una tipica eroina: è piuttosto goffa, miope e dotata di scarso fascino, ma è anche un’abile (e rara) Attraversaspecchi – può spostarsi da un posto all’altro attraversando una superficie riflettente.
Ofelia è anche una giovane e solitaria /lettrice/, una persona in grado di leggere la storia di un oggetto e gli stati d’animo delle persone che lo hanno toccato.
Costretta dalle Decane ad un matrimonio combinato, lascerà la sua Arca e la sua famiglia per partire alla volta del “Polo” dove vive il suo promesso sposo, Thorn. Nemmeno la sua più fervida immaginazione avrebbe potuto prepararla al labirinto di illusioni e distorsioni spaziali che reggono l’Arca del “Polo”. Presto Ofelia capirà che anche le persone sono una sapiente architettura volta a dissimulare la ferocia e la crudeltà delle loro azioni. Nulla è quel che sembra su Polo e la sopravvivenza di Ofelia dipenderà dalla sua abilità ad adattarsi in quel mondo di illusioni.
❤️ ::Cosa mi è piaciuto::
– La scrittura. Le pagine scorrono piacevolmente grazie ad una scrittura senza troppi fronzoli anche se non priva di dettagli.
– I personaggi. Il libro è ricco di personaggi – sia principali che secondari – che arricchiscono il racconto e lo rendono corposo.
– La storia. Mi piace molto l’idea di una terra diversa ed il fatto che ogni abitante è dotato di un potere non necessariamente magico ma utile, concreto.
💔::Cosa non mi è piaciuto::
– La stampa. Sebbene avessi la copia cartacea del libro, sono stata costretta a compare anche la versione Kindle perché purtroppo ho grossi problemi con gli spazi troppi grandi tra le righe.
– Il racconto. Mi è sembrato tutto una lunga premessa, a volte ho avuto l’impressione che girassi intorno alla storia invece di seguire un percorso se non lineare quantomeno orizzontale.
❤️❤️❤️
Per me sta diventando sempre più difficile trovare un libro ben scritto. Non parlo solo di parole o frasi, parlo anche di costruito one della storia e caratterizzazione dei personaggi. “Fidanzati dell’Inverno” ha un’idea di base molto interessante ed è ricco di personaggi, utili ai fini del racconto anche se hanno un piccolissimo ruolo accessorio. Quello che però ha un po’ disturbato la mia lettura è stata la continua sensazione di non andare mai avanti, di essere ferma sullo stesso punto anche se avevo letto pagine e pagine. Non tutte le situazioni sono funzionali alla storia secondo me, sembra tutto la grande preparazione di qualcosa che alla fine non arriva mai. O meglio, per essere più precisi, arriva rendendo inutile tutto ciò che è stato fatto e detto fino a quel momento. Mi riservo la possibilità di cambiare idea una volta proseguita la saga.

Cristiana
Fidanzati dell’inverno. L’attraversaspecchi Vol. 1
“Le vecchie dimore hanno un’anima, si sente spesso dire. Su Anima, l’arca in cui gli oggetti prendono vita, le vecchie dimore avevano più che altro la tendenza a sviluppare un carattere orribile.”


Christelle Dabos
Christelle Dabos (1980) è cresciuta a Cannes in una famiglia di musicisti e artisti. Scrive le prime storie all’università. Durante un periodo di convalescenza si unisce a Plume d’Argent, una comunità di scrittori su Internet che la incoraggia a partecipare a un concorso organizzato da Gallimard Jeunesse. Dal 2005 vive e lavora in Belgio. Nel 2013 ha vinto il Prix du Premier Roman Jeunesse Gallimard-RTL-Télérama per Fidanzati dell’inverno, pubblicato da E/O nel 2018, seguito da Gli scomparsi di Chiardiluna e La memoria di Babel (E/O 2019). Nel 2016 i primi due libri della saga sono stati premiati con il Grand Prix de l’Imaginaire.
Fonte: edizioni e/o
Fidanzati dell’inverno
Il vecchio mondo non esiste più. Dopo la /Lacerazione/ sono rimasti solo lembi di terra sparsi nell’universo che si chiamano Arche. In ogni Arca vivono famiglie dotate di poteri peculiari ed ogni Arca è governata da uno “Spirito di famiglia”, l’antenato da cui la stirpe ha avuto origine. Ofelia e la sua famiglia abitano sull’Arca chiamata “Anima” e non la si può definire una tipica eroina: è piuttosto goffa, miope e dotata di scarso fascino, ma è anche un’abile (e rara) Attraversaspecchi – può spostarsi da un posto all’altro attraversando una superficie riflettente.
Ofelia è anche una giovane e solitaria /lettrice/, una persona in grado di leggere la storia di un oggetto e gli stati d’animo delle persone che lo hanno toccato.
Costretta dalle Decane ad un matrimonio combinato, lascerà la sua Arca e la sua famiglia per partire alla volta del “Polo” dove vive il suo promesso sposo, Thorn. Nemmeno la sua più fervida immaginazione avrebbe potuto prepararla al labirinto di illusioni e distorsioni spaziali che reggono l’Arca del “Polo”. Presto Ofelia capirà che anche le persone sono una sapiente architettura volta a dissimulare la ferocia e la crudeltà delle loro azioni. Nulla è quel che sembra su Polo e la sopravvivenza di Ofelia dipenderà dalla sua abilità ad adattarsi in quel mondo di illusioni.
❤️ ::Cosa mi è piaciuto::
– La scrittura. Le pagine scorrono piacevolmente grazie ad una scrittura senza troppi fronzoli anche se non priva di dettagli.
– I personaggi. Il libro è ricco di personaggi – sia principali che secondari – che arricchiscono il racconto e lo rendono corposo.
– La storia. Mi piace molto l’idea di una terra diversa ed il fatto che ogni abitante è dotato di un potere non necessariamente magico ma utile, concreto.
💔::Cosa non mi è piaciuto::
– La stampa. Sebbene avessi la copia cartacea del libro, sono stata costretta a compare anche la versione Kindle perché purtroppo ho grossi problemi con gli spazi troppi grandi tra le righe.
– Il racconto. Mi è sembrato tutto una lunga premessa, a volte ho avuto l’impressione che girassi intorno alla storia invece di seguire un percorso se non lineare quantomeno orizzontale.
❤️❤️❤️
Per me sta diventando sempre più difficile trovare un libro ben scritto. Non parlo solo di parole o frasi, parlo anche di costruito one della storia e caratterizzazione dei personaggi. “Fidanzati dell’Inverno” ha un’idea di base molto interessante ed è ricco di personaggi, utili ai fini del racconto anche se hanno un piccolissimo ruolo accessorio. Quello che però ha un po’ disturbato la mia lettura è stata la continua sensazione di non andare mai avanti, di essere ferma sullo stesso punto anche se avevo letto pagine e pagine. Non tutte le situazioni sono funzionali alla storia secondo me, sembra tutto la grande preparazione di qualcosa che alla fine non arriva mai. O meglio, per essere più precisi, arriva rendendo inutile tutto ciò che è stato fatto e detto fino a quel momento. Mi riservo la possibilità di cambiare idea una volta proseguita la saga.
