La ragazza che rubava le stelle
Una ragazza ribelle. Un passato oscuro e irrisolto. Un destino da cui non si può fuggire.”


Brunonia Barry
Nata a Salem, Massachusetts, nel 1950, Sandra Brunonia Barry è cresciuta nella vicina Marblehead. Ha frequentato il Green Mountain College nel Vermont e la University of New Hampshire.
Zee Finch, brillante psicologa di Boston, si trova davanti a un evento tragico: la morte di una delle sue pazienti, Lilly Braedon. Sembra un caso come un altro ma il passato torna a bussare alla mente di Zee e le analogie tra questo caso e quello della madre, morta suicida all’improvviso, risvegliano in lei la necessità di tornare a Salem, la città della sua infanzia, per fare chiarezza sul passato irrisolto di Lilly e sulla spirale di omertà che avvolge tutta la cittadina. Arrivata a Salem la realtà la colpisce in pieno: la malattia del padre si è aggravata e il mistero sulla morte della paziente sembra farsi sempre più intricato. Zee è costretta a scavare a fondo, in ogni angolo della memoria flebile e lacerata del padre e degli abitanti di Salem, che cercano da sempre di rimuovere.
Un viaggio all’interno di sè stessi, in cui tutti gli equilibri fatti fino ad ora vengono distrutti uno ad uno, attraverso una spirale di amori sbagliati e violenze mai sopite capace di travolgere chiunque non abbia la forza di combattere.
Brunonia Barry presenta un libro delicato ma doloroso, in cui la malattia dei genitori di Zee e di Lilly e il suicidio della madre di Zee assumono un ruolo importante e a tratti rendono il libro faticoso da affrontare. Man mano ogni personaggio prende la parola e racconta il suo passato e le sue debolezze, delineando i contorni di un puzzle complesso che Zee sta cercando di risolvere per scoprire qual è il suo posto nel mondo. La scrittrice dà spazio ai vari personaggi, raccontando le mille sfaccettature dei loro caratteri e il loro convivere con la malattia, trattandoli con estrema delicatezza e riservatezza. I temi legati alla malattia inoltre, come l’omosessualità, il bipolarismo e la reazione di accettazione di fronte alla morte, rendono il libro estremamente attuale e importante per sdoganare temi considerati ancora oscuri o scomodi, auspicando quindi a una maggiore apertura mentale dei lettori che decidono di affrontare questa lettura.
La presenza di tutte queste storie secondarie però tende a complicare tutto e rendere il libro un po’ complesso da seguire, ma non per questo meno interessante: non si tratta solo di un percorso di crescita personale ma nasconde anche un mistero da risolvere, elemento che rende il libro più leggero alla lettura. Unica pecca: la troppa presenza di dettagli secondari che tendono a rallentare un po’ il ritmo della storia, che fortunatamente riprende alla fine del libro grazie a dei colpi di scena degni della scrittrice.
Il mio consiglio? La scrittura di Brunonia Barry non è leggera. Prima di affrontare questo libro chiedevi se siete pronti a fare un viaggio dentro voi stessi, se lo siete lasciatevi travolgere!
