La sovrana lettrice
È possibile che io mi stia trasformando in un essere umano. Non sono convinta che si tratti di un cambiamento auspicabile.


Alan Bennett
Alan Bennett (Leeds, 9 maggio 1934) è uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e attore britannico.
Figlio di un macellaio, dopo gli studi secondari ha vinto una borsa di studio ad Oxford presso l’Exeter College, dove si è laureato in storia e dove è rimasto per diversi anni come ricercatore e docente di storia medievale, finché non ha abbandonato il mondo accademico per dedicarsi al teatro.
Un giorno come tanti altri, la Regina Elisabetta scopre un furgone parcheggiato davanti alle cucine di Buckingham Palace: è la Biblioteca itinerante del distretto di Westminster. Al suo interno il signor Hutchings, il bibliotecario, ed il giovane Norman, sguattero di Sua Maestà. Più per cortesia che per vero interesse, la Regina prende in prestito un libro e da quel momento in poi la sua vita e quella delle persone che lavorano per lei avrà una svolta inattesa.
Il libro è molto carino, lo si legge in un pomeriggio e lo consiglio nel caso voi vi siate prefissati un certo quantitativo di libri per questo 2019: aiuta a fare numero! È anche il libro ideale – non troppo lungo e non troppo impegnativo – da leggere quando si vogliono passare delle ore in spensieratezza culturale.
Io però ancora oggi mi chiedo che fine abbia fatto il capitolo conclusivo di questo libro.
Ad un certo punto, trascinata dall’impetuoso torrente della lettura, ho girato pagina e non ho trovato più nulla – né un “to be continued” né un “Scusate, mi sono dimenticato di consegnare l’ultimo capitolo. Firmato l’autore”. Sono rimasta interdetta, basita, a dir poco stizzita. Ho sfogliato confusa le pagine – avanti, indietro, avanti, indietro – chiedendomi se mi fossi persa qualcosa perché nel mio immaginario di lettore la storia non era finita, doveva esserci qualche altra cosa. Non so cosa, ma qualcosa doveva esserci. Invece no. Finito, caput.
Mi sono sentita come il povero Willy il Coyote che continua a correre anche se non ha più la terra sotto i piedi, ma uno strapiombo di un centinaio di metri. Le parole erano finite come la terra sotto i piedi di Willy il Coyote.
Seppur ancora profondamente interdetta, consiglio comunque il libro che resta una piacevole e divertente lettura. Pratico da portare in borsa, ottimo per un viaggio in treno.
